Piano primo - Sala V - I dipinti del XV secolo
Nella sala V sono conservati i dipinti del Quattrocento. Accanto ai fondi oro, ecco che compaiono opere in cui la luce del miracolo viene sostituita da un paesaggio reale, geometricamente descritto: lentamente ogni fatto narrato, anche quello religioso, viene calato in un mondo vero e reale. |
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Matteo di Giovanni Lo straordinario dipinto, in ottimo stato conservativo, è stato realizzato dal senese Matteo di Giovanni alla fine del XV secolo. La Madonna elegantemente descritta tiene in grembo il Bambino Gesù. Dietro di loro ci sono i santi Antonio e Domenico, vivacemente dipinti, che, corrucciati, osservano la scena. |
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Bicci di Lorenzo La tavola, considerata opera di Bicci di Lorenzo, è stata anche ricollegata a Masaccio. Eseguita nel 1433, essa era parte di un grande polittico, situato originariamente nella chiesa di San Nicolò in Cafaggio a Firenze e da lì rimosso nel 1783. |
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Benedetto Bembo La tavola, dipinta a Ferrara intorno alla metà del Quattrocento, è stata attribuita inizialmente al Maccagnino, pittore attivo alla corte estense, e poi ricondotta, con maggior pertinenza, al catalogo di Benedetto Bembo. |
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Giovanni Mazone Il grande dipinto rappresentante l'Apoteosi di San Nicola da Tolentino era lo scomparto centrale di un polittico eseguito per Santa Maria della Cella a Sampiardarena: la committenza di questa grandiosa opera è riferita alla potente famiglia Doria. |
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Alvise Vivarini Alvise Vivarini, grande interprete della cultura figurativa veneziana, dipinge questa tavoletta intorno alla fine del Quattrocento. San Girolamo penitente, che si batte il petto, è inserito in un paesaggio che con la sua luce e la sua qualità meteorologica diventa il vero protagonista. L'oro della santità viene abbandonato per lasciare il posto ad un umido deserto di laguna. |